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falci

  Teatro
    del
  Montevaso

"Le fiabe sono vere.   
Sono il catalogo dei destini   
che possono darsi  
ad un uono ed   
una donna."
  
Italo Calvino   

  Artetè

TEATRO DEL MONTEVASO

ARTETE’  
(Arte teatro territorio)

In un sistema mondiale sempre più “globalizzato” in cui le distanze geografiche non sono più limite specifico, si rischia di confondere le maggiori opportunità di incontro e comunicazione con l’omologazione e la standardizzazione. Conosciamo tutto e tutti per riconoscerli solo se uguali e conformi.
Proprio per arginare le tendenze massificanti di questa struttura “a rete globale” si rendono necessarie politiche mirate alla valorizzazione delle risorse specifiche del territorio.
Si evidenzia ogni giorno in maniera più conclamata l’importanza strategica delle istituzioni locali e la capacità dei “territori” di valorizzare le proprie specificità, condizione necessaria per fare affiorare le differenze tra un territorio e l’altro, sapendo che la vera ricchezza nasce proprio dal confronto e dall’osmosi con le diversità altrui. Assume perciò un rilievo cruciale il “sistema locale” che attinge alle peculiarità ambientali, artistiche, storiche e architettoniche di un dato territorio.
Il nostro  territorio propone in questo senso numerose occasioni per un approccio molteplice e variegato; la presenza e il valore dell’ ambiente naturale (esempi diretti da fare),  il patrimonio idrico (se ci sono esempi significativi di acquedotti fiumi mare canali etc.) l’ambiente storico (da fare esempi su periodi importanti per il luogo) l’ambiente storico-artistico-urbanistico (idem, magari per quanto riguarda Montevaso o simili si può parlare di urbanistica del paesaggio agrario).

I luoghi sono naturalmente portatori di ricchezze di cui il teatro può farsi portavoce.

Connettersi con lo spazio circostante significa studiare storia, tradizioni, aneddotica , entrare in relazione con chi quello spazio lo abita oggi e proporre azioni sensate che lo attraversino e ne rendano, amplificandola, la sua valenza culturale ed umana.
Ecco che i corpi degli attori, l’affabulazione, il coinvolgimento dinamico, l’ironia possono essere strumenti al servizio di questa visione trasversale del fare cultura. C’è bisogno di veder crescere una nuova idea di cittadinanza consapevole, una maniera altra di saper abitare la propria dimensione spaziale.

Il progetto che proponiamo è rivolto a tutti i cittadini del luogo e a coloro che di passaggio o di proposito, vorranno seguire percorsi itineranti.
Pensiamo ad intervento mirato a valorizzare una parte specifica del paese e alcuni tratti salienti della storia del territorio. Il tutto attraverso un vero e proprio spettacolo itinerante, all’interno del quale ci possano essere anche interventi diretti di coloro che oggi abitano quel paese e hanno qualcosa da dire.
Pensiamo però che un occhio di riguardo andrebbe riservato all’infanzia e alla prima adolescenza per favorire già a quest’età un rapporto dinamico tra bambino e territorio-città. Riuscire a sensibilizzare il senso di appartenenza e curiosità rispetto al proprio ambiente di vita e fornire al medesimo tempo gli strumenti necessari ad avviare e sviluppare un percorso cognitivo nello spazio, nel tempo e nell’arte della città.
Si possono prevedere lezioni propedeutiche nelle classi, incontri di studio e conoscenza, in modo da preparare all’evento spettacolare nei luoghi suddetti. Un percorso completo quindi, particolarmente in sintonia con le nuove forme della didattica contemporanea.

Non va neppure trascurata l’ipotesi di valorizzazione turistica; con adeguata pubblicità e investimento logistico è possibile usare questi appuntamenti per un bacino d’utenza più vasto e programmare gli interventi per valorizzare il luogo anche dal punto di vista delle presenze “esterne”.
D’altra parte, abituati a forme di invasioni di massa dequalificanti, legate solo al profitto, pensare alla promozione di una forma di turismo consapevole potrebbe essere un investimento importante. Un turismo che si faccia partecipe della valorizzazione della natura e delle tradizioni storico- artistiche dei luoghi, che sia consapevole del senso di appartenenza e di identità in grado di riflettere sulle dinamiche ambientali ed economiche, sullo sviluppo eco-sostenibile; ci sembra una sfida e un obiettivo importante da poter conseguire.

Si possono individuare tre grandi filoni di lavoro e di intervento:

  1. Percorsi della memoria, dove si focalizza l’attenzione sulle eredità visibili ed attraversabili della tradizione storico-artistico e architettonica.
  2. Percorsi della contemporaneità, dove invece lo sguardo si sposta su luoghi non canonici, che non rispondono direttamente ai parametri di bellezza classica ma che rappresentano oggi luoghi d’incontro, di scambio, di frequentazione (dagli autobus, alle biblioteche, ai mercati, stazioni, supermercati etc.)
  3. Percorsi sull’ambiente: parchi, colline, paesaggio agrario etc. Dominati dallo spazio e dal verde, con la possibilità di concentrare l’attenzione su ecologia, biodiversità, habitat di flora, fauna etc.

PARTE TECNICA

Da un punto di vista operativo il nostro lavoro parte dall’individuazione, in accordo con gli Enti Promotori, del luogo da valorizzare, dell’aspetto specifico da mettere in evidenza e del target di riferimento del pubblico.
Dopodiché si passa alla ricerca di documenti, che possono essere di biblioteca, d’archivio oppure orali. Una volta che il corpus documentario è sufficiente a creare una dimensione storica e narrativa, viene studiato e “tradotto” in una sceneggiatura teatrale o in un canovaccio dove ritroviamo, in una forma trasfigurata, tutti gli elementi portanti, i personaggi, gli aneddoti, le evoluzioni storico-architettoniche del nostro argomento. La fase ulteriore è quella delle prove tecniche teatrali, del mestiere dell’attore che deve dare corpo e voce a quei personaggi, per renderli “parlanti” ed evocativi. Ultima fase è quella del “sopralluogo scenico”, in cui lo spettacolo viene allestito nei luoghi deputati, vestendolo appositamente per quelle strade, per quelle specificità.
La proposte generalmente sono itineranti, così da portare la gente a visitare ed attraversare i luoghi mentre sta assistendo allo spettacolo.

 

Spesso ci avvaliamo del supporto di musici-attori che creano una base sonora coinvolgente e divertita. Per quanto l’operazione sia colta e raffinata, l’effetto finale è  uno spettacolo popolare, nel senso antico del termine, che sappia raccontare in maniera avvincente e possa piacere sia ai bambini che agli anziani.

 


www.teatrodelmontevaso.it
info@teatrodelmontevaso.it

Contatti : Francesca Pompeo Tel. 0587 647617 – 333 859298

 

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Links :
Canale video Youtube del Teatro del Montevaso
Tapa Sudana
Geometria delle nuvole - Teatro Arte Educazione
Teatro Arte Montevaso - tutte le foto (FB)

Foto :

La maggior parte delle foto (tutte quelle belle) è di Mattia Bonucci.

La foto delle falci è di Emilio Grollero.

Le altre foto sono di Anna Coroni, Tapa Sudana, Cristina Maruccia, Francesca Pompeo e di altri passanti che le hanno lasciate.


 

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Teatro del Montevaso
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56034 Chianni (Pisa)
tel. 333 - 8592986 / 338 - 9397192

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